Ristrutturare un appartamento di un edificio costruito a Corso Trieste negli anni ‘20: nel rispetto dell’identità e dell’innovazione.
(Roma)
Quando si ristruttura a fini abitativi un appartamento, di quasi 100 anni, è necessario fare delle scelte, prima di progettare gli interventi, in base ovviamente, alle necessità dei proprietari.
Trovo sbagliato l’approccio: fuori rispetto l’immagine datata, dentro trasformo e stravolgo.
A mio avviso andrebbe sempre chiesto: cosa è possibile, e voglio mantenere?
Sulle decisioni scelte, costruire il progetto.
A mio avviso, il valore che si dà alle preesistenze determina il progetto e la sua esclusività: ristrutturare a Corso Trieste, non dovrebbe essere uguale a ristrutturare al Fleming.
Progetto originale prospetto principale: anno 1921
La planimetria di rilievo
Planimetria con le demolizioni e ricostruzioni Planimetria di progetto
In una ristrutturazione d’interni, il primo passo è realizzare un rilievo, e una specie di inventario che tenga conto delle preesistenze di pregio da valorizzare e mantenere, e ciò che deve essere sostituito. In questo caso si è deciso di mantenere tutti gli infissi: interni ed esterni; sono state conservate le marmette originali. Tutti gli impianti sono stati rifatti; i solai sono stati tutti consolidati con reti elettrosaldate e massetto.
Per avere un’idea del lavoro svolto la foto a sx mostra un corridoio con mattonelle anni ’70 anonime, infissi interni in legno massello di pregio in ottimo stato, impreziositi da vetri colorati fatti a mano, di Murano. A dx c’è il corridoio a lavori finiti: gli infissi, interni ed esterni, sono stati tutti conservati: alle finestre originali è stato sostituito il vetro con un vetro a camera, più isolante, gli stessi sono stati dipinti a smalto dialogano con il pavimento in resina, che è presente in tutto l’appartamento, si è scelto di non inserire lo zoccoletto, ma solo uno dipinto a smalto.
Le stesse scelte sono state, poi, riutilizzate in tutto l’appartamento, tranne nei bagni in cui la committenza ha scelto il gres porcellanato, effetto pietra, al posto del marmo (purtroppo, perché molto più costoso).
La foto mostra il disimpegno con pavimento in resina decorato, illuminato dalla luce che entra dalla finestra dietro la porta a vetri di Murano.
Demolizione del controsoffitto, e realizzazione di una nuova controsoffittatura coibentata. È visibile la struttura del solaio in putrelle di ferro (IPE), e voltine di mattoni pieni, e la muratura in blocchi di tufo, con al termine 2 file di mattoni.
Ingresso sono stati lasciati gli stessi infissi interni, nelle stesse posizioni, nel pavimento in resina è stato inserito un “tappeto di marmette” non utilizzate.
L’impianto del bagno realizzato nello spessore delle strutture a sostegno del cartongesso.
Riapertura finestra murata
Nel salotto è stato scelto un color giallo-senape per le pareti, lo stesso colore è stato utilizzato per il vecchio termosifone in ghisa e per la libreria realizzata in cartongesso.
Nella camera da letto si è realizzata una decorazione a smalto su resina, sotto bozzetto.
L’arredo della cucina, è stato realizzato su misura in 2 fasi diverse, e in 2 luoghi differenti: in un primo momento l’ambiente cucina era circa la metà di quello attuale, e i colori erano solo 3: indaco, verde e celeste; successivamente l’ambiente cucina è diventato circa il doppio, per cui è stato necessario realizzare una penisola per dividere lo spazio e una credenza verticale scorrevole, inserendo un quarto colore: il giallo, per vivacizzare e fare contrasto con il grigio della resina.